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BLONDE REDHEAD, APOSTLE OF HUSTLE


BLONDE REDHEAD 23

label 4AD
USA LP w/inner slv. + mp3-code
EU LP w/inner slv.
[also available on CD]

La band formata dai fratelli italo-americani Pace e della nippo-americana Kazu Makino si fece conoscere per una serie di quattro album, usciti uno dopo l’altro tra il 1995 ed il 1998, piuttosto rumorosi, o se si preferisce “potenti”, che presentavano qua e là sprazzi di ingegno ma rimanevano dei dischi monolitici, imballati in se stessi. Mai avrebbero lasciato presagire alla drastica svolta avvenuta in seguito. Un cambio di rotta, quello di Melody of certain damaged lemons nel 2000, che gettava nell’aria non più saette elettriche ma petali di fiori. Una buona parte dei fans della band, già relativamente numerosi anche in Europa, rimasero delusi per questa inaspettata rimozione del noise in favore di una verve melodica, in certi passaggi persino dolce.
Il nuovo corso, a marca 4AD, apriva ovviamente le porte ad un nuova audience. Il sucessivo Misery is a butterfly (2004) confermava ancor di più questa scelta.  Due album pensati ed elaborati in tempi ben più lunghi rispetto agli esordi.
23 è il loro capolavoro, un album che suona molto ’90s e che dovrebbe spingere i distratti musicofili italiani a scoprire finalmente i grandi dischi di quel Decennio, che non erano quelli degli Stone Roses o dei My Bloody Valentine (Jesus & Mary Chain in salsa shoegaze) ma gli album degli Slowdive, dei Ride o il magnifico Ferment dei Catherine Wheel.
Chi ama quel periodo adorerà 23, caratterizzato da una dote assai rara: i brani piacciono subito ma non stancano mai, nemmeno dopo ripetuti ascolti.

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APOSTLE OF HUSTLE National anthem of nowhere

label Arts & Crafts
USA LP w/inner slv.
[also available on CD]

Splendido album di Andrew Whiteman dei BROKEN SOCIAL SCENE, coi quali però questo disco non ha nulla da spartire. Nettamente superiore al suo primo LP, sorprende per la qualità delle canzoni, per la loro estrema varietà, per l’equilibrio e per  la sapiente scelta degli arrangiamenti. A rent goes boy goes down (ascolta) è un esempio della vivace poliedricità dell’album, che segna l’apice con l’organo Hammond di The naked and alone (ascolta). Un disco non immediato ma agli ascoltatori attenti riserverà grande soddisfazione.