TAME IMPALA, buco nell’acqua
Currents
EU 2xLP (Fiction) [Ltd. edition colored vinyl]
USA 2xLP (Interscope)
USA 2xLP (Interscope) [Ltd. edition colored vinyl]
Il nuovo album pecca di idee e ci sembra pop fine a se stesso. E’ mancato il coraggio di provare qualche salto nel nuovo, nel tanto di nuovo che chi armeggia con tutte quelle diavolerie elettroniche avrebbe il dovere di perlustrare.
Il disco risente invece della corrente dei Daft Punk morodiani che ormai già tanto hanno dato e ora può bastare, l’omaggio alla sana vecchia disco può essere archiviato, tanto fra dieci anni risalterà fuori. Una corrente lunga assai, dunque, che è andata ad annacquare anche le chitarre dei talent-ini australiani, che allora hanno pensato di sostituirle con sintetizzatori a più non posso.
La voce, laddove non cade vittima di artificiosi vortici che la storpiano, è sdolcinata ed uguale dall’inizio alla fine e stanca. La monotonià dell’album viene inoltre aggravata dall’abuso di echi e così ci domandiamo: dove è finito il produttore mentre i Tame Impala erano in studio?
Il rock è stato dimenticato in blocco.
Peccato, con tutto l’interesse che si erano guadagnati con il bel “Lonerism” potevano giocarsela meglio, aspettare ed umilmente domandarsi: abbiamo veramente dei nuovi pezzi convincenti?
La copertina invece è azzeccata: una palla che fa un buco nell’acqua!
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Take fountain (2005) available on vinyl 2xLP for the Record Store Day (18th April)
11-track original album
+ 7 bonus trks.
Una band dal passato altalenante, da subito su major (RCA, Island) da molti inserita tra quelle “storiche” della scena britannica per il famoso album George Best ma anche per Tommy, due buoni dischi senz’altro e poi una manciata di bei singoli sparsi qua e là, nel loro vasto ma piuttosto ripetitivo repertorio.
Poi, improvvisamente, arrivò Take fountain al cui ricordo leghiamo un concerto che doveva andar male, organizzato al volo, senza un minimo di promozione e per giunta capitava in una domenica sera, con freddo e pioggia. Eravamo in 40 o forse in 50 nel 2005 al vecchio Estragon di Bologna, che di lì a poco avrebbe chiuso.
David Gedge & Co. si presentarono sul palco apparentemente imbronciati, demotivati, scarichi.
A sorpresa, quell’esibizione fu invece impetuosa, grintosa, convincente sin dall’inizio con la dirompente “Intersate 5” per proseguire poi con una scaletta perfetta che manco l’avessimo richiesta noi, giunti là così, per vederli una volta suonare.
Lo splendido Take fountain oggi, finalmente, vede la luce su DISCO in una sountuosa edizione doppia che riporta i 7 inediti usciti su CDEP all’epoca dell’album. Periodo ti grande ispirazione: sono tutti belli pure questi 7 brani.
>> Listen/Ascolta “Interstate 5”
>> Listen/Ascolta “Queen Anne”
A superb album that confirm his status as an extraordinary songwriter [The Times]
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E’ uscita una colonna sonora …insolita perché è la musica di un film inesistente:
Musique de film imaginé (immaginario, infatti).
Si tratta di un omaggio che i BRIAN JONESTOWN MASSACRE hanno voluto dedicare a François Truffaut e Jean-Luc Godard (i due grandi registi francesi dei tardi anni ’50 e ’60).
Casa discografica, Spotify free e Soudcloud si sono limitati ad un paio di brani in pre-ascolto, allora …thanks to Juno che ha messo una bella anteprima e, a notte fonda, uditevelo.
Tra i nomi che collaborano con Anton Newcombe, il poli-strumentista SoKo, noto per il video virale di First kiss, ed Asia Argento, già finita nei video di Marilyn Manson, Placebo e Tim Burgess (The Charlatans), qua e là con sospiri francesi che diciamo, ascoltati nel momento e nel luogo giusto, non sfigurano.
Pink vinyl LP 21,99
[also avl. CD 16,99]